lunedì 29 ottobre 2007

Molto incinta

Katherine Heigl, nota agli appassionati di telefilm come la dottoressa Izzie Stevens di "Grey's Anatomy" e, ancora prima, come l'affascinante extraterrestre nella serie "Roswell, arriva sul grande schermo nella commedia Molto incinta di Judd Apatow dove interpreta la parte di Alison Scott, promettente giornalista televisiva che, insieme al giovane e scansafatiche Ben (Seth Rogen, già presente nel film "40 anni, vergine" diretto dallo stesso regista) si trova ad affrontare un'inaspettata gravidanza.
I due, incontratisi in un club in occasione dei festeggiamenti per la promozione di Alison, in preda ai fumi dell'alcol finiscono a letto insieme la stessa sera e imparano a loro spese le conseguenze di un rapporto occasionale senza precauzioni.
Contrariamente a quella che si presenterebbe per molti -almeno oggi- come la soluzione più pratica e "indolore" (almeno apparentemente), Alison e Ben decidono di tenere il bambino, nonostante le naturali incertezze, e cominiciano pian piano la loro conoscenza reciproca.
In un montaggio alternato, che viene impiegato fin dall'inizio del film per la presentazione dei due protagonisti, vediamo svilupparsi sullo schermo la descrizione di due mondi totalmente agli antipodi: quello di Alison prototipo della donna in carriera educata e rispettosa che vive in un bel quartiere in una casa accogliente e quello di Ben allergico alle responsabilità che sopravvive dei pochi spiccioli rimanenti di un'assicurazione per un infortunio, insieme a un branco di amici strampalati e irresponsabili con i quali fuma erba, beve e progetta di gestire un sito dove è possibile scoprire a quali minuti dei film corrispondono delle scene di nudo femminile.
Queste due atmosfere e questi due caratteri apparentemente inconciliabili sono costretti a relazionarsi e a trovare punti di contatto per il bene del futuro nascituro. Non sarà facile, ma tra una visita dal ginecologo, un giro nel reparto maternità e infanzia di librerie e negozi e un'uscita con una coppia (la sorella di Alison e il marito, genitori di due vispe bambine) che, almeno teoricamente, dovrebbe aiutarli ad affrontare gli imprevisti e le avventure famigliari e che in realtà fa nascere il loro solo altri dubbi e paure, Alison e Ben riescono, dopo vari ripensamenti, a trovare la loro dimensione comune ed ad affrontare insieme il parto, punto di inizio di una nuova vita (e non solo per il bebè) che noi non vediamo, ma che possiamo immaginare il più possibile felice (nonostante le ovvie difficoltà che i due, anzi tre, come famiglia, si troveranno ad affrontare.
La innegabilmente bellissima Katherine Heigl ben mette in luce le sue capacità interpretative attraverso le quali dà vita, con tono ironico, ma credibile, alle incertezze, alle ansie e alle manie (si veda la "sofferta" scelta del medico a cui affidarsi) di una futura mamma che non sa come affrontare la prossima gravidanza, che vede i suoi piani sconvolti (anche se il fatto di essere incinta alla fine non le impedirà di proseguire con successo il suo lavoro) ed è spaventata dal fatto di affrontare tutto questo con un quasi sconosciuto partner, a cui Seth Rogen ben offre il volto di un eterno e insicuro bambinone, capace però di fare la scelta giusta nel momento del vero bisogno.
Il film racconta realisticamente, senza falsi moralismi e a volte in maniera un po' cruda -riprova ne sono i commenti e i mugolii, specialmente dei signori maschietti presenti in sala, di fronte alle scene non censurate del travaglio- le fasi della gravidanza e l'avventura di questi aspiranti genitori che sono seguiti passo passo con il risultato di 126 minuti di montato, da alcuni giudicati eccesivi, ma cheio ritengo essere funzionali all'approfondimento delle personalità dei personaggi e alla restituzione di quel tempo di paziente attesa che è la gestazione.
Il film, che nasce come commedia, potrebbe deludere chi si aspetta solo scoppi di ilarità incontenibile; le battute certo non mancano e nemmeno le risate, che nascono più dalla goffaggine di due giovani alle prese con un mondo sconosiciuto che da una volgarità a volte un po' eccessiva di certi spezzoni, ma non sono la parte preponderante della pellicola che, pur mantenendo uno sguardo lieve e non pretenzioso, offre spunti di riflessione sulle inevitabili trasformazioni che subisce una vita di coppia all'arrivo di un bambino e delle responsabilità che esso comporta; sulla stanchezza e l'incomunicabilità che può crescere tra due coniugi dopo anni di matrimonio e sulla consapevolezza delle proprie azioni e delle loro conseguenze.
Sebbene spesso il ritratto della famiglia che ne esce sia tutt'altro che rassicurante, uno spiraglio di speranza si irradia dalla scelta del lieto fine e dalla serie di fotografie, rappresentanti i membri del cast con i loro figli, che scorrono sui titoli di coda, perchè in fondo (ma questa è una mia opinione, probabilmente influenzata dall'esistenza dei miei due bellissimi nipotini, che esula dall'analisi del film,) -pur senza essere sognatori o poco concreti- una vita che nasce è pur sempre un dono.


VOTO: / 5

3 commenti:

AngelaMarta ha detto...

..non ho visto il film ma la recensione è proprio ben fatta. Complimenti! Sei tranquillamente all'altezza di intraprendere questa carriera su qualche giornalo o rivista sai?

Ciao! Angela

Lucy ha detto...

@angela: Sei troppo buona. Grazie! :)

AngelaMarta ha detto...

..ma lo penso davvero e l'ho detto anche ad Alberto, secondo me scrivi molto molto bene e vale la pena tentare, quanto meno, d'intraprendere questa strada...se può interessarti ovviamente!

:)