domenica 1 settembre 2013

Monsters University

Ogni volta mi riprometto di non cominciare la recensione di un cartone Pixar dedicando troppo spazio al cortometraggio che lo precede ed ogni volta non posso farne a meno. Ammirata e sorpresa dal genio e dalla fantasia degli sceneggiatori, non posso esimermi nuovamente dall’esaltare “L’ombrello blu”, altro piccolo capolavoro di animazione, che racconta il colpo di fulmine di un simpatico ombrello blu per una sua simile color rosso fuoco. La maestria della realizzazione grafica è tale da ingannare l’occhio ad un primo sguardo e da fare credere di trovarsi di fronte alle riprese dal vero di uno scenario urbano in una giornata di pioggia. Grande lo stupore quando capiamo che si tratta di un cortometraggio realizzato dalla computer grafica. L’atmosfera romantica, la cura del dettaglio e l’incredibile capacità di dar vita e sentimenti anche ai più insospettabili arredi urbani regalano ancora una volta una storia poetica ed affascinante!
“L’ombrello blu” apre la strada a “Monsters University”, atteso prequel del famoso ed apprezzato “Monster & Co.”. Mike Wazowski è ancora un piccolo e tenero mostro quando, in gita con la scuola presso l’azienda cittadina, decide di diventare un grande spaventatore. Per farlo dovrà frequentare la facoltà di spavento presso la rinomata “Monsters University” dove incontrerà il talentuoso, ma scansafatiche James P. Sullivan.
Nonostante tutto il suo impegno e la sua dedizione, Mike dovrà scontrarsi con la sua indole poco spaventosa e con la rettrice Tritamarmo, incapace di riconoscere in lui le doti di un eccellente spaventatore. In un ambiente che ricalca in tutto e per tutto lo spirito del tipico college americano - tra confraternite, feste, lezioni  e vita sociale - Mike darà prova di tenacia e di inventiva, gettando le basi per quella che sarà una proficua carriera e l’inizio di una salda amicizia.
Maestosa ed imponente la ricostruzione architettonica dei padiglioni del campus fa da sfondo alle avventure di un variegato gruppo di mostri, le cui caratterizzazioni ricordano quelle dei più riconosciuti  “tipi” da college: i popolari ‘che contano’, gli intellettuali, gli alternativi, le ragazze ‘in’, i dark e  gli ‘sfigati’.
Proprio tra questi ultimi, Mike e Sully dovranno trovare i compagni e le risorse per vincere le Spaventiadi e non rinunciare al loro sogno e proprio nell'entourage di questi ultimi troviamo alcuni dei comprimari più simpatici e divertenti di questo episodio: uno fra tutti l’alternativa ed originale mamma di Scott detto “Soufflé”.
Trama formativa in cui, rispetto al precedente lungometraggio, prevalgono i temi della crescita personale, della lotta alla ricerca della fiducia in sé stessi, della scoperta delle proprie capacità individuali e delle potenzialità del lavoro di squadra. Scene originali e umoristiche insieme ad un ulteriore miglioramento – che pur sembrava improbabile viste le vette già raggiunte dalla Pixar – della tecnica di animazione fanno di “Monsters University” un film all'altezza del primo episodio, mai banale, con una propria autonomia e un ritmo vivace che catturerà grandi e piccini.



VOTO:/5

sabato 11 maggio 2013

Iron Man 3


Un po' meno sbruffone e un po' più vulnerabile (emotivamente parlando) torna sugli schermi Tony Stark (Robert Downey Jr.) per il terzo episodio di "Iron Man", diretto da Shane Black, che afferra le redini della fortunata saga dopo i due precedenti film girati sotto la regia di Jon Favreau.
Il mondo è tenuto sotto scacco dal potente Mandarino, terrorista senza scrupoli che minaccia anche la Presidenza americana e pesterà i piedi anche al nostro eroe dalle lucenti e polivalenti armature, lasciando in fin di vita uno dei suoi migliori amici. La sfida è aperta e dichiarata. Non tutto ciò che accade, però, è come sembra. Dal passato emergono figure scomode a minacciare gli affetti e a tirare le fila di un piano di vendetta alimentato dal risentimento, dal senso di emarginazione e dal desiderio di sperimentazione scientifica ad ogni costo.
Iron Man, privato del suo avveniristico quartier generale, farà affidamento sulle sue capacità inventive e sul piccolo aiutante Harley per salvare l'amata Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) che avremo il piacere di vedere in una nuova veste meno bon ton  e più combattiva.
Non privo delle consuete qualità che hanno caratterizzato le precedenti pellicole - dinamismo, effetti speciali, appassionanti e mirabolanti scene di combattimento (una fra tutte la sequenza conclusiva che vede l'impiego di tutte le affascinanti armature create dal protagonista) - "Iron Man 3" dedica decisamente più spazio all'approfondimento psicologico e alla scoperta della personalità dell'eroe che, lungi dall'essere privo di difetti e debolezze, impara a convivere con essi, ad accettarli e ad affrontarli. 
Non perde in humour  stile ed ironia, tratti che vengono esaltati specialmente nelle numerose scene in cui il protagonista  viene affiancato dai preziosi comprimari, forse a sottolineare che - complice anche l'avventura con gli Avangers - il personaggio Marvel ha imparato a mettere da parte almeno un po' del suo egocentrismo a favore di un gioco di squadra che dona armonia e vigore a questo capitolo della storia che sicuramente non deluderà i numerosi fan.




VOTO :  /5

sabato 2 marzo 2013

Warm Bodies


Finalmente sugli schermi un film sugli zombie che non farà inorridire le gentili fanciulle un po’ schizzinose come la sottoscritta al cospetto di corpi divorati e teste fatte esplodere. Con questo non voglio illudere gli spettatori di “stomaco debole”, non mancheranno i cervelli mangiati e i crani spaccati dei morti viventi, ma i classici topoi del genere sono rivisitati con stile e conditi con la giusta dose di romanticismo in “Warm Bodies” di Jonathan Levine. 
Accostato da molti alla saga cinematografica di Twilight, il parallelismo rimane solo superficiale e si limita alla narrazione, inserita nel filone adolescenziale, dell’amore sbocciato tra un’umana e un ragazzo a cui letteralmente non batte più il cuore. La verve, lo humor e la tecnica di racconto, però, donano un tocco in più a questo film che ci racconta il mondo degli zombie sotto una nuova luce, non priva della speranza di un riscatto.
Nel classico mondo post apocalittico in cui sopravvive solo una enclave di civiltà difesa con barricate di cemento e armi, scopriamo l’esistenza dei barcollanti ed emaciati zombie che – come  in un novello “The Terminal” – hanno occupato un vecchio aeroporto e lì si trascinano rantolando, uscendo solo alla ricerca di nuove vittime con cui sfamarsi. 
“R” (Nicholas Hoult) è uno di loro, non ha più ricordi, se non quelli altrui che si procura mangiando i loro cervelli, ed ama collezionare oggetti e ascoltare vecchi vinili. Durante una razzia incontra July (Teresa Palmer), figlia del generale che guida la battaglia contro i morti viventi, ed ha un colpo di fulmine. Da questo momento, in una sorta di addestramento alla vita, riscoprirà a piccoli passi, reali e metaforici, cosa significa provare qualcosa ed evolversi alla luce di questo sentimento.
La voce narrante dell’io protagonista ci guida con ironia in questo percorso di (tras)formazione, tra ambienti cupi e una coinvolgente colonna sonora, restituendo fascino e tenerezza alla non molto attraente razza degli zombie. 



VOTO: /5

martedì 5 febbraio 2013

Hotel Transylvania


Debutto nell’animazione di Genndy Tartakovsky, già regista di serie televisive come Il laboratorio di Dexter, Le Superchicche, Samurai Jack e Star Wars: Clone Wars, “Hotel Transylvania” – prodotto dalla Sony Pictures Animation –  vive il suo momento di gloria con lo sbarco in Europa e in Italia dove riesce ad ottenere un buon successo al botteghino.
Inserito nel filone dei mondi rovesciati in cui ad aver paura degli umani sono i mostri, famoso il precedente del cartoon Pixar “Monster & Co.”, la pellicola racconta la storia del celebre Conte Dracula (doppiato nella versione italiana dal simpatico Claudio Bisio) che progetta e fa costruire un super hotel di lusso con l’intento di offrire un rifugio di totale relax e benessere ai suoi colleghi di spavento, lontano dalle città e dai villaggi abitati dalla temuta specie umana.  Obiettivo non secondario quello di proteggere l’adolescente 118enne figlia Mavis a cui deve badare da solo dopo la traumatica morte della moglie.
Compito difficile quello del “vampiro-padre”, soprattutto se nella tranquillità di tutti i giorni piomba un giovane ragazzo, Jonathan, giunto per caso all'hotel in una tappa del suo viaggio alla scoperta del mondo e se tra lui e Mavis scatta lo “zing”. Il Conte dovrà dar prova di tutta la sua abilità per nascondere agli occhi degli ospiti dell’albergo questo indesiderato intruso e non buttare all'aria tutto il lavoro fatto per realizzare il suo sogno di un’oasi di pace.
Ironico, spiritoso, ben costruito e ambientato – da notare la scelta stilistica dell'unità spazio-temporale che fa svolgere il racconto in una sola notte – “Hotel Transylvania” affronta i classici temi della paura del diverso, dei pregiudizi da superare, del difficile ruolo di genitore e della smania di esplorazione giovanile, ma nel farlo trova comunque una chiave di lettura divertente, originale e romantica. Merito forse anche della spassosa colonna sonora e dei siparietti musicali che vedono coinvolti i diversi personaggi in gustose scene corali. Azzeccata anche la scelta dei doppiatori italiani che contribuiscono a dare personalità ai protagonisti.
Pollice alzato, quindi, per questo film di animazione che, sebbene non abbia alle spalle la consolidata e collaudata esperienza delle più celebri case di produzione Disney/Pixar e Dreamworks, ben si difende e si guadagna il titolo di “chicca” autunnale, che consiglio di non perdere a tutti gli appassionati di cartoon.




VOTO: /5