martedì 20 dicembre 2011

Midnight in Paris

Parigi nel titolo a preannunciarlo. Parigi di notte, Parigi di giorno, Parigi dei boulevard, Parigi dei bistrot, Parigi dei monumenti, Parigi dei mercatini dell’antiquariato, Parigi della cultura, Parigi dello svago, Parigi sotto la pioggia.
Cornice, sfondo, protagonista, motore dell’azione, Parigi è accarezzata dalle riprese e dalla regia di Woody Allen che, quando ama una città, la corteggia, la elogia e la presenta in maniera poetica tanto che è impossibile non innamorarsene cinematograficamente nella stessa maniera.
“Midnight in Paris” racconta la storia di Gil (Owen Wilson), aspirante romanziere, che lascia Hollywood e il suo lavoro di sceneggiatore per accompagnare la fidanzata Inez e la sua famiglia in un viaggio nella capitale francese. Qui rimane stregato dalle atmosfere e dagli ambienti che rimandano ai gloriosi tempi passati e, novello “Cenerentolo”, viene catapultato negli anni Venti dove conoscerà i suoi idoli letterari e i grandi esponenti della vita artistica parigina.
Ironia confinante col sarcasmo, riferimenti colti presentati con leggerezza, humour misto a un pizzico di irriverenza - lo “stile Allen” - per trattare il tema dell’insoddisfazione verso i propri tempi e il desiderio di rifugiarsi in un passato attraente proprio perché trascorso, affascinante perché idealizzato. La continua ricerca di qualcosa di diverso e di stimolante per trovare nuove occasioni, nuovi inizi, ma infine la consapevolezza che, nonostante tutto, non si può scappare da sé stessi perché “l’artista non è chi fugge, ma chi, con la sua opera, cerca di dare senso e speranza di fronte all’insensatezza dell’esistenza”.
Una realtà che trascenda la sola vita artistica per riversarsi sull’esistenza umana, sulle sue debolezze e sulle paure uguali in tutte le epoche.




VOTO:/5

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