sabato 18 dicembre 2010

Rapunzel - L'intreccio della torre

Per il cartone natalizio Disney l'ispirazione nasce dalla fiaba dei fratelli Grimm Raperonzolo opportunamente rivisitata e modernizzata sotto la regia di Nathan Greno e Byron Howard.
Nasce così "Rapunzel - L'intreccio della torre": una principessa dotata di una chioma magica, ereditata grazie ad un infuso ricavato da un fiore unico nato da una goccia di sole caduta sulla terra, è in grado con il suo canto di guarire e allontanare i segni del tempo. Un elisir di eterna giovinezza indispensabile per Gothel che rapisce la bimba e la rinchiude in una torre, diventando così la sua "amorevole" matrigna. L'isolamento dorato e la pressione psicologica esercitata su Rapunzel non impediranno, però, alla giovane ragazza di inseguire il suo desiderio di scoperta e di emancipazione.
Memori dei precedenti successi Disney/Pixar, si varca la soglia del cinema chiedendosi se, anche in questa occasione, la squadra della famosa casa di animazione riuscirà ad essere all'altezza delle aspettative e si esce chiedendosi se ad autori, sceneggiatori, disegnatori, ecc. diano da mangiare - per scomodare il celebre film di Comencini - "Pane, amore e fantasia".
Pane: il cibo della tradizione e della genuinità che ritroviamo in questa pellicola che richiama i protagonisti e gli elementi delle più classiche trame Disney (la principessa da salvare, la strega cattiva che la tiene rinchiusa, la figura maschile la libera, il possente destriero, i numeri musicali ecc.), adattandoli e attualizzandoli però al gusto contemporaneo.
Amore: sentimento protagonista non solo della trama, ma che pervade ogni singolo fotogramma di questo film realizzato da una squadra affiatata che compie il proprio mestiere con perizia, estro e uno spirito sempre memore dello sguardo sognante e curioso dell'infanzia.
Fantasia: strumento indispensabile -e apparentemente inesauribile quando si parla dei capolavori Disney - che trasforma una trama classica in un concentrato di divertimento, trovate geniali e riflessione. Ecco così che la timida ed indifesa principessa si scopre una ragazza tenace e piena di risorse che approfitta dell'arrivo del "principe" (in realtà un ladruncolo mal visto da tutti) per realizzare il suo sogno. Accompagnata da un tenerissimo e simpatico camaleonte, comincia così la sua avventura verso l'affrancamento dalla figura materna e la conquista della propria identità. Il tutto inframezzato da figure esilaranti come quella del cavallo reale e della gang di delinquenti della locanda e da una colonna sonora in primo piano, ma non invadente e in giusto equilibrio con la parte recitata.
Di altissima qualità tecnica la resa delle ambientazioni e dei personaggi, le cui accuratissime espressioni facciali e corporee troverebbero l'approvazione dell'esperto Paul Ekman (per gli appassionati, l'ispiratore della famosa serie tv "Lie to me"). Percepiamo così i respiri e le emozioni, leggiamo gli sguardi e avvertiamo la sensazioni dei personaggi.
Notevole anche la costruzione psicologica e fisica della matrigna Gothel di ascendenze grimildiane, ma dal carattere più complesso e sfaccettato.
Sicuramente Rapunzel è un'altra perla che piacerà ad adulti e bambini.


VOTO: /5

Nessun commento: