
L'attrice si muove in una scena in nero, firmata da Marcello Jazzetti, che si anima della luce di numerose lampadine che sottolineano l'ingresso del boccascena e il contorno degli specchi-schermo, appesi sullo sfondo, sui quali vengono proiettate le immagini dei personaggi vestiti in passato dalla Melato e sui quali prende vita l'orchestra virtuale che, insieme al pianista Lorenzo Capelli presente sul palco, accompagna la protagonista nei numeri musicali.
Ecco così che in un gioco di luci e ombre, tra performance canore intensamente interpretate e coreografie (curate da Luca Tommassini) eseguite insieme ai suoi sei boys (Marco Bebbu, Stefano Benedetti, Tony B., Emanuele Pin, Paolo Sabatini, Marcello Sacchetta) e spazianti in un ventaglio espressivo che va dal tip tap al tango, passando per il grande varietà, Mariangela Melato ripercorre brani della sua vita artistica e non.
Guidata dal testo che lei stessa ha scritto insieme a Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini e Giampiero Solari, l'attrice rivive la Fedra di Racine -vivacizzata da un divertente e imbarazzante incidente del mestiere-; gli esordi al teatro Odeon di Milano nella compagnia di Dario Fo e Franca Rame e alcuni dei propri trascorsi cinematografici, ironicamente rievocati dalla voce del Gennarino Carunchio di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto che le ricorda continuamente i suoi ruoli da prostituta...Ecco così che in un gioco di luci e ombre, tra performance canore intensamente interpretate e coreografie (curate da Luca Tommassini) eseguite insieme ai suoi sei boys (Marco Bebbu, Stefano Benedetti, Tony B., Emanuele Pin, Paolo Sabatini, Marcello Sacchetta) e spazianti in un ventaglio espressivo che va dal tip tap al tango, passando per il grande varietà, Mariangela Melato ripercorre brani della sua vita artistica e non.

La carriera si mescola poi con frammenti di vita privata e familiare che aprono il sipario su una Mariangela Melato profondamente legata alla milanesissima coppia di genitori: la mamma sarta, perplessa di fronte alla fase "dark" della figlia adolescente e il papà ghisa (per i non milanesi: vigile urbano). Tra la descrizione di una giornata di riposo lontano da impegni lavorativi; le riflessioni sulla vita di coppia di "una" che alla fine, un po' per convinzione personale e un po' per mancanza di una vera e propria proposta, non si è mai sposata e gli omaggi a grandi personaggi dello

In un continuo e sfumato passaggio dalla donna all'interprete e viceversa, Mariangela Melato mette in luce tutta la sua energia, la sua vena ironica, la sua capacità di calcare e rendere viva la scena e, con lei, il teatro: quel luogo magico popolato dallo spirito delle migliaia di personaggi che vi sono transitati e dove la vita e il mondo assumono una propria peculiare dimensione.
Le quasi due ore senza interruzioni -rette magistralmente dall'attrice senza cedimenti, nonostante un po' di raffreddore- corrono veloci in uno spettacolo che rende merito alle grandi doti e all'esperienza di quella che si può considerare una delle più apprezzate e riconosciute attrici del panorama italiano.
VOTO:




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