martedì 5 febbraio 2013

Hotel Transylvania


Debutto nell’animazione di Genndy Tartakovsky, già regista di serie televisive come Il laboratorio di Dexter, Le Superchicche, Samurai Jack e Star Wars: Clone Wars, “Hotel Transylvania” – prodotto dalla Sony Pictures Animation –  vive il suo momento di gloria con lo sbarco in Europa e in Italia dove riesce ad ottenere un buon successo al botteghino.
Inserito nel filone dei mondi rovesciati in cui ad aver paura degli umani sono i mostri, famoso il precedente del cartoon Pixar “Monster & Co.”, la pellicola racconta la storia del celebre Conte Dracula (doppiato nella versione italiana dal simpatico Claudio Bisio) che progetta e fa costruire un super hotel di lusso con l’intento di offrire un rifugio di totale relax e benessere ai suoi colleghi di spavento, lontano dalle città e dai villaggi abitati dalla temuta specie umana.  Obiettivo non secondario quello di proteggere l’adolescente 118enne figlia Mavis a cui deve badare da solo dopo la traumatica morte della moglie.
Compito difficile quello del “vampiro-padre”, soprattutto se nella tranquillità di tutti i giorni piomba un giovane ragazzo, Jonathan, giunto per caso all'hotel in una tappa del suo viaggio alla scoperta del mondo e se tra lui e Mavis scatta lo “zing”. Il Conte dovrà dar prova di tutta la sua abilità per nascondere agli occhi degli ospiti dell’albergo questo indesiderato intruso e non buttare all'aria tutto il lavoro fatto per realizzare il suo sogno di un’oasi di pace.
Ironico, spiritoso, ben costruito e ambientato – da notare la scelta stilistica dell'unità spazio-temporale che fa svolgere il racconto in una sola notte – “Hotel Transylvania” affronta i classici temi della paura del diverso, dei pregiudizi da superare, del difficile ruolo di genitore e della smania di esplorazione giovanile, ma nel farlo trova comunque una chiave di lettura divertente, originale e romantica. Merito forse anche della spassosa colonna sonora e dei siparietti musicali che vedono coinvolti i diversi personaggi in gustose scene corali. Azzeccata anche la scelta dei doppiatori italiani che contribuiscono a dare personalità ai protagonisti.
Pollice alzato, quindi, per questo film di animazione che, sebbene non abbia alle spalle la consolidata e collaudata esperienza delle più celebri case di produzione Disney/Pixar e Dreamworks, ben si difende e si guadagna il titolo di “chicca” autunnale, che consiglio di non perdere a tutti gli appassionati di cartoon.




VOTO: /5

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