domenica 8 febbraio 2009

Michelina

Cosa succede se la penna di un apprezzato autore teatrale pavese si incontra con l'esuberanza e la freschezza di un'attrice che è diventata compagna della sua vita? Il connubbio può dare origine a pièce teatrali come "Michelina", frizzante commedia musicale che è andata in scena dal 3 al 5 febbraio sulle tavole del teatro Fraschini di Pavia.
Nata dall'inventiva di Edoardo Erba, la storia -che vede come protagonista femminile Maria Amelia Monti- racconta la vicenda di Arturo Bonavia (Giampiero Ingrassia), cantante sentimentale, il quale trascina Michelina dal mondo delle mondine lomelline, dominato da fatiche e pulsioni elementari, alla ribalta dell'avanspettacolo di second'ordine. Durante la loro tournèe per le piazze di Gropello Cairoli, Scaldasole, Montù Beccaria, Spessa Po, Castel San Giovanni, assistiamo alla trasformazione di questa giovane e semplice, ma non sprovveduta, mondina che senza falsi moralismi e sovrastrutture si avvicina al mondo del teatro, fatto di piani e livelli di finzione e immedesimazione, originando esileranti momenti di comicità, ancor più apprezzati dal pubblico pavese che riconosce nei luoghi citati i posti della propria quotidianità. Come se non bastasse, ad aumentare il grado di ilarità si aggiunge la vicenda del cardinal Dorigo (Amerigo Fontani) che, insieme a padre Tomaino (Gianni Pellegrino) e sotto la supervisione del cardinal Corso (Mauro Marino), cerca prove per il processo di santificazione di Suor Ercolina d'Afragola in missione a Gropello (Anna Lisa Amodio) e troverà invece l'amore.
Su una trama di battute incentrate sui contrasti, sui giochi e sulle scelte lessicali, sempre semanticamente e musicalmente calibrate e mai lasciate al caso -cifra stilistica e distintiva di Edoardo Erba- si inserisce perfettamente la personalità di Maria Amelia Monti che dà vita ad una Michelina talvolta ingenua, buffa e spontanea la quale, nonostante la poca istruzione ed esperienza, sa riconoscere i veri valori della vita. Con la sua coinvolgente irruenza e naturalezza l'attrice si rivela una sorpresa anche dal punto di vista canoro e con i colleghi, non meno brillanti e spiritosi, riesce a ricostruire, tra una risata e l'altra, l'atmosfera del dopoguerra fatta a volte ancora di disagi, ma anche di desiderio di rinascita e di vitalità.
Nella stagione teatrale pavese non poteva mancare questo spettacolo che con leggerezza, gusto e tanto divertimento mescola, anche con un pizzico di irriverenza mai irrispettosa però, spettacolo, lustrini e paillettes a tonache, santi e preghiere, in un mondo dove ad avere la meglio è comunque e senza pretese l'amor che move il sole e l'altre stelle.


VOTO: /5

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