sabato 29 settembre 2007

Il cinema muto al museo

Per una notte, ieri 28 settembre 2007, il Museo della Tecnica Elettrica di Pavia si è trasfomato in cinema per offrire al pubblico una serata speciale.
Gli spettatori, infatti, hanno potuto rivivere una perfetta serata cinematografica anni Venti attraverso la proiezione di due film dell'epoca muta accompagnati da musica dal vivo.
L'iniziativa, nata su proposta della Regione Lombardia e grazie al lavoro di restauro della Fondazione Cineteca di Milano, ha permesso di riscoprire, anche attraverso la presentazione del professor Nuccio Lodato docente di storia del cinema all'Università di Pavia, due gioelli del cinema antecedente al sonoro: Il centauro alato (Fast and Furious) e Corsa automobilistica di Monza.
Il primo è un film di Melville Brown del 1926, una simpatica commedia ambientata nel mondo dei motori che propone settantaquattro minuti di divertenti equivoci che hanno come protagonista il giovane Tom Brown che, in seguito a un incidente stradale, incontra e si innamora di una ragazza figlia del proprietario di una scuderia automobilistica. Una volta rimessosi dalle fratture dell'incidente, che gli ha però lasciato il terrore delle automibili, Tom decide di recarsi in California per ritrovare la sua bella, ma è proprio in questa occasione che, convinto da uno scultore amico della giovane, si trova coinvolto in uno scambio di identità che, ironia della sorte, lo porta a vestire i panni George Billings famoso pilota di macchine da corsa. Nonostante la sua riluttanza, Tom si trova costretto a fingersi Billings per riacquistare la fiducia del padre della ragazza e, per poter ottenere la mano della sua innamorata, si vede anche obbligato a partecipare ad una gara automobilistica. Tra divertenti rivalità, mariti traditi, poliziotti ingannati, clacson (o corni come venivano chiamati allora) suonati e letterali prese per il naso il film si muove con un ritmo dinamico e veloce verso una conclusione a lieto fine.
Corsa automobilistica di Monza è, invece, un documentario della durata di circa quindici minuti girato all'autodromo di Monza in occasione della finale del Gran Premio di automobilismo del 1925. Una vera perla per gli appassionati (io purtroppo non posso ritenermi tale e pertanto non ho potuto godere al massimo di questo documento, conoscendo ben pochi dei nomi dei partecipanti e delle scuderie) presenta tutti i partecipanti e i campioni dell'epoca e li segue nella corsa, alternando le immagini delle automobili a quelle delle tribune e degli spettatori, fino alla fine della competizione del cui vincitore, però, non veniamo messi al corrente (per la cronaca Brilli-Peri).
E per noi, ormai abituati alle minutissime telecronache televisive domenicali, è bello per una volta mettersi nei panni di uno spettatore dell'epoca e rimanere affascinati dallo scorrere rapido dei fotogrammi e delle auto sulla pista.
I due film, già deliziosi di per sè, sono resi ancora più gradevoli dall'accompagnamento musicale scritto ed eseguito al pianoforte da Francesca Badalini, ottima musicista già esperta di accompagnamenti musicali ai film muti e prossima a prendere parte come pianista alla prestigiosa rassegna del muto di Pordenone, seguita al flauto traverso da Anna Grazia Anzelmo nel Centauro alato.
Entrambe le pellicole sono dunque accomunate dall'appartenenza al mondo dei motori, dalla velocità, dalla dinamicità, caratteristiche queste ultime da sempre associate all'arte cinematografica che è diventata emblematica di un secolo, il Novecento, animato dai ritmi sostenuti della modernità.
Clima che ben si addice alla location scelta per la proiezione, il Museo della Tecnica Elettrica diretto dal professore Antonio Savini.
Per chi non lo conoscesse -e nemmeno io devo ammetterlo fino a qualche giorno fa ero a conoscenza della sua esistenza e me ne pento- è un museo che ha "l'obbiettivo di presentare il patrimonio storico della tecnica elettrica ed il suo impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana e intende fare cio' in una dimensione internazionale, coprendo l'intero arco di tempo dalle origini ai giorni nostri". Approfitto dell'occasione per ricordare che questa sera in occasione de l'iniziativa "Una notte al museo" sarà possibile visitare il museo e assistere a un concerto alle ore 21:45.
Tornando alla serata cinematografica, ritengo che sia stata un'iniziativa molto piacevole che ha contribuito ad avvicinare gli spettatori -e non solo quelli esperti e appassionati del genere- al cinema muto. Ed è da riconoscere che la città di Pavia, nell'ultimo periodo, si sta muovendo inquesto senso; si ricordi infatti "Cinestesia" una rassegna di film muti accompagnati da colonna sonora dal vivo che riprenderà il 9 di ottobre a Spaziomusica con "Il dottor Mabuse" di F. Lang.
Invito pertanto chi non avesse mai avuto la possibilità di vivere quest'esperienza un po' "fuori dal tempo" ad avvicinarsi ai film muti, sicura che non ve ne pentirete.

2 commenti:

Zio Burp ha detto...

Grazie molte della citazione, Lucy. Ti aspettiamo domani sera a Spazio, se ti va.

Lucy ha detto...

@zio burp: purtroppo questa sera ho già un impegno, ma cercherò di essere presente a uno dei prossimi appuntamenti.
In bocca al lupo per l'inaugurazione di questa nuova serie di Cinestesia.