martedì 18 novembre 2008

Amleto

Palco nudo, formato da assi inclinate verso il pubblico e interrotto da uno squarcio a riprodurre la botola "infernale" del teatro elisabettiano; un paio di sedute spartane; sacchi di iuta colmi sui margini della scena; una sola persona in scena avvolta da uno stralcio di cielo stellato -unico elemento di stacco rispetto allo spoglio ambiente circostante....così si apre lo spettacolo che venerdì 17 ottobre ha aperto la stagione di prosa del teatro Fraschini di Pavia: l' Amleto.
Lella Costa, unica protagonista, si trasforma di volta in volta in narratore, commentatore, personaggio per farci riscoprire sotto una nuova luce la storia del dubbio più famoso del mondo. Seguendo un testo da lei elaborato, insieme al regista Giorgio Gallione e a Massimi Cirri, ripercorre le vicende del principe di Danimarca dalle sue origini di racconto medievale, attraverso il plurirappresentato testo shakespeariano, fino alle sue ricadute contemporanee, lasciando intatto il nucleo pregnante della tragedia, ma trasformandola in una sorta di teatro di narrazione utilizzato per smuovere le coscenze di tutti i tempi, specialmente quelle contemporanee.
Ecco così che, sotto la guida della sua voce versatile e della sua recitazione coinvolgente -in un impianto fedele alle convenzioni del teatro inglese del '500 e '600- il palco e le suppellettili su di esso disposte si trasformano in castello di Elsinore, torri di guardia, cimitero, biblioteca, sala reale; il drappo stellato diventa manto regale, trono, cadavere; mele che si rovesciano rotolando sul palco sono fiotti di sangue che zampillano...
Lella Costa indaga le psicologie e i sentimenti dei singoli personaggi, ne evidenzia incertezze, ipocrisie e dilemmi. Gli stessi dilemmi che tutti noi siamo chiamati ad affrontare ogni giorno nelle piccole e grandi questioni della vita.
In una riflessione che si articola tra il tono serio dell'analisi storica ed esistenziale e quello ironico-sarcastico di chi vuole sbeffeggiare le facciate di rappresentanza, l'attrice riserva ampio spazio alla causa pacifista che si fa largo nella trama narrativa. Molto sentita da Lella Costa questa tematica, sepre attuale, ben si amalgama al testo shakespeariano tranne -a mio avviso- in alcuni momenti in cui i riferimenti ironici sull'argomento, legati all'attualità, risultano non proprio freschi e originali.
Nel complesso lo spettacolo offre allo spettatore una buona amalgama di capacità recitative e interpretative, coinvolgimento emotivo, occasioni di riflessione e novità nell'accostarsi a una delle tragedie più famose della storia del teatro.



VOTO: /5

2 commenti:

Unknown ha detto...

Davvero un bel Blog, complimenti!

Questo è il mio:
gabriogeminiani.blogspot.com

Lucy ha detto...

Grazie! Andrò a visitare il tuo blog.