giovedì 9 ottobre 2008

Hancock

In un mondo che vive d'immagine e di strategie di comunicazione nemmeno un supereroe può salvarsi dal giudizio mediatico e dal consenso popolare, specialmente se è un goffo, trascurato e alcolizzato paladino della giustizia. Solo un esperto di marketing e pubbliche relazioni può porre rimedio a una situazione tanto disperata e riportare in auge il suo cliente restio verso le relazioni interpersonali.
Questa la storia di Hancock (Will Smith) - raccontata dal regista Peter Berg- che, in una "normale" giornata di disastrosi salvataggi ha la fortuna di incontrare sulla sua strada Ray Embrey (Jason Bateman), suo alter ego senza supe poteri impegnato in una lotta, che pare vana, contro l'egoismo e l'avidità delle multinazionali farmaceutiche.
Tra un completo restyling estetico e comportamentale, interviste con la stampa e strategie pubblicitarie mirate a riconquistare la stima degli abitanti di Los Angeles, pian piano impariamo a conoscere questo eroe scontroso, segnato da una profonda solitudine e la cui "criptonite" si rivelerà essere il più "umanizzante" dei sentimenti: l'amore capace di rendere vulnerabile -e non solo in senso figurato- anche il più forte dei supereroi.
Azzeccatissima la scelta del protagonista Will Smith che è perfettamente in grado di calarsi nei panni di Hancock, riuscendo a comunicarne allo spettatore sia l'aspetto irriverente e burlesco, sia quello più intimo e nascosto dietro l'apparenza. Anche Charlize Theron, nei panni della moglie di Ray e non solo..., si distingue per la sua recitazione convincente e comunicativa.
Insieme alle mirabolanti riprese aeree, agli scontri coi criminali e alle avventure strabilianti, che non possono mancare in un film del genere, il regista Peter Berg riesce a tratteggiare con ironia e freschezza la figura di questo eroe sui generis che, pur non rispondendo all'immaginario comune, non può non risultare vincente nella sua imperfetta autenticità.



VOTO: /5

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