
Sophie (Amanda Seyfried), cresciuta solo con la madre Donna (Meryl Streep) su un'incantevole isola greca, trova i diari giovanili della madre e scopre di avere tre possibili padri: l'architetto Sam Carmichael (Pierce Brosnan), il bancario Harry Bright (Colin Firth) e il marinaio Bill Anderson (Stellan Skarsgard). Decide così di invitarli tutti, a insaputa della mamma, in occasione del suo matrimonio con Sky (Dominic Cooper) e ciò porterà scompiglio nella, di solito tranquilla, isoletta sotto la quale è nascosta la fonte della dea Afrodite.
Questa la trama che, più che condurre allo svelamento del "giallo" e alla conclusione dell'intreccio narrativo con un significativo ritrovamento della figura paterna, mira a esaltare le qualità della straordinaria interprete principale. Meryl Streep, infatti, è indiscussa protagonista -insieme ai coinvolgenti e evocativi successi del gruppo svedese- di questo commedia che, pur non tralasciando tematiche importanti come il rapporto madre-figlia, l'affacciarsi alla vita di una giovane donna e l'inseguimento dei propri sogni, privilegia la creazione di un'atmosfera allegra e briosa nella quale l'attrice risulta una vera e propria "dancing queen".
Contribuiscono attivamente alla realizzazione di questo affresco anche le compagne di passate scorribande di Donna, la scrittrice solitaria Rosie (Julie Walters) e la plurisposata Tanya (Christine Baranski), che insieme alla loro migliore amica ridanno vita al loro gruppo, in puro stile anni Settanta, "Donna and the Dynamos" e con la loro verve animano spettacolari numeri musicali e spassosissime scenette. La vitale ed energica componente femminile sembra prevalere e trascinare una comunque eccellente e simpatica compagine maschile che, trovatasi coinvolta in questa avventura, alla fine, si mostrerà fonte di sorprese.
Bella la fotografia che restituisce un'immagine solare, selvaggia e invitante della Grecia e del suo
splendido mare che con le sue acque contribuisce a far rinascere emozioni e sentimenti.
La colonna sonora è ben interpretata e coreografata sia dagli attori principali che dai cori della gente locale che contribuiscono a donare al film un tono folklorico e partecipato.
Impossibile non rimanere inebriati dall'ambientazione, dall'interpretazione e dalle musiche degli Abba che non ci abbandonano nemmeno nei titoli di coda e le cui parole sicuramente rimangono sulle labbra dello spettatore anche all'uscita della sala.

Questa la trama che, più che condurre allo svelamento del "giallo" e alla conclusione dell'intreccio narrativo con un significativo ritrovamento della figura paterna, mira a esaltare le qualità della straordinaria interprete principale. Meryl Streep, infatti, è indiscussa protagonista -insieme ai coinvolgenti e evocativi successi del gruppo svedese- di questo commedia che, pur non tralasciando tematiche importanti come il rapporto madre-figlia, l'affacciarsi alla vita di una giovane donna e l'inseguimento dei propri sogni, privilegia la creazione di un'atmosfera allegra e briosa nella quale l'attrice risulta una vera e propria "dancing queen".

Contribuiscono attivamente alla realizzazione di questo affresco anche le compagne di passate scorribande di Donna, la scrittrice solitaria Rosie (Julie Walters) e la plurisposata Tanya (Christine Baranski), che insieme alla loro migliore amica ridanno vita al loro gruppo, in puro stile anni Settanta, "Donna and the Dynamos" e con la loro verve animano spettacolari numeri musicali e spassosissime scenette. La vitale ed energica componente femminile sembra prevalere e trascinare una comunque eccellente e simpatica compagine maschile che, trovatasi coinvolta in questa avventura, alla fine, si mostrerà fonte di sorprese.
Bella la fotografia che restituisce un'immagine solare, selvaggia e invitante della Grecia e del suo

La colonna sonora è ben interpretata e coreografata sia dagli attori principali che dai cori della gente locale che contribuiscono a donare al film un tono folklorico e partecipato.
Impossibile non rimanere inebriati dall'ambientazione, dall'interpretazione e dalle musiche degli Abba che non ci abbandonano nemmeno nei titoli di coda e le cui parole sicuramente rimangono sulle labbra dello spettatore anche all'uscita della sala.
VOTO:



