
Artefice di questo cambiamento ed espressione più pura di questa cattiveria ontologica, paladino della teoria dell' "homo homini lupus" è Joker che con i suoi trucchi e le sue macchinazioni mette
in scena il "piacere" della crudeltà. Sfigurato da un ghigno ironico-malefico e magistralmente interpretato da Heath Ledger, candidato post-mortem all'Oscar per questo ruolo, Joker si diverte a provocare il suo nemico giurato Batman. Non è il desiderio di denaro a muoverlo, nè l'ambizione al potere, ma la volontà di spingere gli uomini verso il loro lato più oscuro. Desiderio di vendetta, emarginazione, solitudine...non è dato sapere con precisione l'origine di questa personalità quasi animalesca, profondamente negativa e scevra da ogni barlume di riscatto o giustificazione.
A far fronte a tutto ciò Bruce Wayne, brillante imprenditore, che di notte veste i panni dell'uomo pipistrello pronto ad offrire alla città ciò di cui ha realmente bisogno, anche se questo significa rinunciare all'immagine dell'eroe positivo tutto di un pezzo acclamato dalla folla.
In questo clima profondamente noir, in un ambiente cupo e ansiogeno nemmeno l'amore riesce a sopravvivere e all'eroe non rimane nulla al di là dell'illusione di una storia che in ogni caso sarebbe stata senza futuro.
Unico personaggio che riesce a mantenere un alone di positività, anche se a spese della serenità della propria famiglia, è il poliziotto James Gordon (Gary Oldman) che insieme a Micheal Caine (il maggiordomo e consigliere di Bruce Wayne) e Morgan Freeman (fidato aiutante di Wayne) dà vita a un cast di comprimari degno di nota.
Unica pecca del film è forse l'eccessiva durata che, se da un lato contribuisce all'approfondimento psicologico dei personaggi, dall'altro rende un po' pesanti alcuni passaggi.

A far fronte a tutto ciò Bruce Wayne, brillante imprenditore, che di notte veste i panni dell'uomo pipistrello pronto ad offrire alla città ciò di cui ha realmente bisogno, anche se questo significa rinunciare all'immagine dell'eroe positivo tutto di un pezzo acclamato dalla folla.

In questo clima profondamente noir, in un ambiente cupo e ansiogeno nemmeno l'amore riesce a sopravvivere e all'eroe non rimane nulla al di là dell'illusione di una storia che in ogni caso sarebbe stata senza futuro.
Unico personaggio che riesce a mantenere un alone di positività, anche se a spese della serenità della propria famiglia, è il poliziotto James Gordon (Gary Oldman) che insieme a Micheal Caine (il maggiordomo e consigliere di Bruce Wayne) e Morgan Freeman (fidato aiutante di Wayne) dà vita a un cast di comprimari degno di nota.
Unica pecca del film è forse l'eccessiva durata che, se da un lato contribuisce all'approfondimento psicologico dei personaggi, dall'altro rende un po' pesanti alcuni passaggi.
VOTO:



