mercoledì 3 settembre 2014

Dragon Trainer 2


Sdentato e Hiccup tornano protagonisti sul grande schermo per il secondo episodio di Dragon Trainer in sala dal 16 agosto. A Berk umani e draghi convivono in armonia tra una partita di “Pecora canestro” e le quotidiane attività artigianali.
Hiccup, ormai cresciuto e intimorito all'idea della responsabilità derivante dal succedere al padre nel ruolo di capovillaggio, preferisce volare in groppa a Sdentato per scoprire nuove terre e ampliare i confini del mondo conosciuto. Durante uno di questi viaggi capirà che i suoi amici alati corrono un grave pericolo sotto la minaccia di Drago Bludvist, un esiliato intenzionato a prendere il controllo di tutti i draghi tramite coercizione.
Hiccup, scontrandosi con il parere paterno, vorrebbe mantenere la pace e convincere con il dialogo Drago Bludvist della possibilità di convivere serenamente con i draghi, ma lo scontro sarà inevitabile.
Tra suggestivi panorami e spettacolari voli mozzafiato - resi ancor più verosimili grazie alla tecnologia digitale Apollo - Hiccup non solo rinsalderà il forte legame con Sdentato - che sarà messo alla prova da un inaspettato colpo di scena - ma farà anche l’incontro con una figura fondamentale per comprendere nel profondo la propria natura e le proprie inclinazioni.
Esempio di un sequel che nulla ha da invidiare al precedente episodio, Dragon Trainer 2 raggiunge vette di animazione digitale che riescono a rendere protagonisti animali e non ancor più veritieri nei movimenti e nei numerosi dettagli. Tutto questo grazie al sopra citato Apollo, una tecnologia in grado di rendere con altissima qualità le interazioni di molteplici personaggi che agiscono simultaneamente.
Avvincente e coinvolgente anche dal punto di vista della trama, il film conferma tra i temi portanti quello dell’abbandono dei preconcetti, della scoperta dell’altro da sé, dell’amicizia e del pacifismo e ne affida la divulgazione all'esuberanza giovanile (umana e non), sconfinante a tratti con una sana disobbedienza che permette di affrancarsi da sterili pregiudizi, di inseguire i propri ideali e, in fin dei conti, di crescere.



VOTO: /5

domenica 1 settembre 2013

Monsters University

Ogni volta mi riprometto di non cominciare la recensione di un cartone Pixar dedicando troppo spazio al cortometraggio che lo precede ed ogni volta non posso farne a meno. Ammirata e sorpresa dal genio e dalla fantasia degli sceneggiatori, non posso esimermi nuovamente dall’esaltare “L’ombrello blu”, altro piccolo capolavoro di animazione, che racconta il colpo di fulmine di un simpatico ombrello blu per una sua simile color rosso fuoco. La maestria della realizzazione grafica è tale da ingannare l’occhio ad un primo sguardo e da fare credere di trovarsi di fronte alle riprese dal vero di uno scenario urbano in una giornata di pioggia. Grande lo stupore quando capiamo che si tratta di un cortometraggio realizzato dalla computer grafica. L’atmosfera romantica, la cura del dettaglio e l’incredibile capacità di dar vita e sentimenti anche ai più insospettabili arredi urbani regalano ancora una volta una storia poetica ed affascinante!
“L’ombrello blu” apre la strada a “Monsters University”, atteso prequel del famoso ed apprezzato “Monster & Co.”. Mike Wazowski è ancora un piccolo e tenero mostro quando, in gita con la scuola presso l’azienda cittadina, decide di diventare un grande spaventatore. Per farlo dovrà frequentare la facoltà di spavento presso la rinomata “Monsters University” dove incontrerà il talentuoso, ma scansafatiche James P. Sullivan.
Nonostante tutto il suo impegno e la sua dedizione, Mike dovrà scontrarsi con la sua indole poco spaventosa e con la rettrice Tritamarmo, incapace di riconoscere in lui le doti di un eccellente spaventatore. In un ambiente che ricalca in tutto e per tutto lo spirito del tipico college americano - tra confraternite, feste, lezioni  e vita sociale - Mike darà prova di tenacia e di inventiva, gettando le basi per quella che sarà una proficua carriera e l’inizio di una salda amicizia.
Maestosa ed imponente la ricostruzione architettonica dei padiglioni del campus fa da sfondo alle avventure di un variegato gruppo di mostri, le cui caratterizzazioni ricordano quelle dei più riconosciuti  “tipi” da college: i popolari ‘che contano’, gli intellettuali, gli alternativi, le ragazze ‘in’, i dark e  gli ‘sfigati’.
Proprio tra questi ultimi, Mike e Sully dovranno trovare i compagni e le risorse per vincere le Spaventiadi e non rinunciare al loro sogno e proprio nell'entourage di questi ultimi troviamo alcuni dei comprimari più simpatici e divertenti di questo episodio: uno fra tutti l’alternativa ed originale mamma di Scott detto “Soufflé”.
Trama formativa in cui, rispetto al precedente lungometraggio, prevalgono i temi della crescita personale, della lotta alla ricerca della fiducia in sé stessi, della scoperta delle proprie capacità individuali e delle potenzialità del lavoro di squadra. Scene originali e umoristiche insieme ad un ulteriore miglioramento – che pur sembrava improbabile viste le vette già raggiunte dalla Pixar – della tecnica di animazione fanno di “Monsters University” un film all'altezza del primo episodio, mai banale, con una propria autonomia e un ritmo vivace che catturerà grandi e piccini.



VOTO:/5

sabato 11 maggio 2013

Iron Man 3


Un po' meno sbruffone e un po' più vulnerabile (emotivamente parlando) torna sugli schermi Tony Stark (Robert Downey Jr.) per il terzo episodio di "Iron Man", diretto da Shane Black, che afferra le redini della fortunata saga dopo i due precedenti film girati sotto la regia di Jon Favreau.
Il mondo è tenuto sotto scacco dal potente Mandarino, terrorista senza scrupoli che minaccia anche la Presidenza americana e pesterà i piedi anche al nostro eroe dalle lucenti e polivalenti armature, lasciando in fin di vita uno dei suoi migliori amici. La sfida è aperta e dichiarata. Non tutto ciò che accade, però, è come sembra. Dal passato emergono figure scomode a minacciare gli affetti e a tirare le fila di un piano di vendetta alimentato dal risentimento, dal senso di emarginazione e dal desiderio di sperimentazione scientifica ad ogni costo.
Iron Man, privato del suo avveniristico quartier generale, farà affidamento sulle sue capacità inventive e sul piccolo aiutante Harley per salvare l'amata Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) che avremo il piacere di vedere in una nuova veste meno bon ton  e più combattiva.
Non privo delle consuete qualità che hanno caratterizzato le precedenti pellicole - dinamismo, effetti speciali, appassionanti e mirabolanti scene di combattimento (una fra tutte la sequenza conclusiva che vede l'impiego di tutte le affascinanti armature create dal protagonista) - "Iron Man 3" dedica decisamente più spazio all'approfondimento psicologico e alla scoperta della personalità dell'eroe che, lungi dall'essere privo di difetti e debolezze, impara a convivere con essi, ad accettarli e ad affrontarli. 
Non perde in humour  stile ed ironia, tratti che vengono esaltati specialmente nelle numerose scene in cui il protagonista  viene affiancato dai preziosi comprimari, forse a sottolineare che - complice anche l'avventura con gli Avangers - il personaggio Marvel ha imparato a mettere da parte almeno un po' del suo egocentrismo a favore di un gioco di squadra che dona armonia e vigore a questo capitolo della storia che sicuramente non deluderà i numerosi fan.




VOTO :  /5

sabato 2 marzo 2013

Warm Bodies


Finalmente sugli schermi un film sugli zombie che non farà inorridire le gentili fanciulle un po’ schizzinose come la sottoscritta al cospetto di corpi divorati e teste fatte esplodere. Con questo non voglio illudere gli spettatori di “stomaco debole”, non mancheranno i cervelli mangiati e i crani spaccati dei morti viventi, ma i classici topoi del genere sono rivisitati con stile e conditi con la giusta dose di romanticismo in “Warm Bodies” di Jonathan Levine. 
Accostato da molti alla saga cinematografica di Twilight, il parallelismo rimane solo superficiale e si limita alla narrazione, inserita nel filone adolescenziale, dell’amore sbocciato tra un’umana e un ragazzo a cui letteralmente non batte più il cuore. La verve, lo humor e la tecnica di racconto, però, donano un tocco in più a questo film che ci racconta il mondo degli zombie sotto una nuova luce, non priva della speranza di un riscatto.
Nel classico mondo post apocalittico in cui sopravvive solo una enclave di civiltà difesa con barricate di cemento e armi, scopriamo l’esistenza dei barcollanti ed emaciati zombie che – come  in un novello “The Terminal” – hanno occupato un vecchio aeroporto e lì si trascinano rantolando, uscendo solo alla ricerca di nuove vittime con cui sfamarsi. 
“R” (Nicholas Hoult) è uno di loro, non ha più ricordi, se non quelli altrui che si procura mangiando i loro cervelli, ed ama collezionare oggetti e ascoltare vecchi vinili. Durante una razzia incontra July (Teresa Palmer), figlia del generale che guida la battaglia contro i morti viventi, ed ha un colpo di fulmine. Da questo momento, in una sorta di addestramento alla vita, riscoprirà a piccoli passi, reali e metaforici, cosa significa provare qualcosa ed evolversi alla luce di questo sentimento.
La voce narrante dell’io protagonista ci guida con ironia in questo percorso di (tras)formazione, tra ambienti cupi e una coinvolgente colonna sonora, restituendo fascino e tenerezza alla non molto attraente razza degli zombie. 



VOTO: /5